LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Ammettiamolo: la convinzione più diffusa anche tra noi "cristiani" è spesso del tutto contrapposta a ciò che Gesù dice nel Vangelo. Se per lui la nostra vita non dipende da ciò che possediamo, noi pensiamo esattamente il contrario e cioè che siamo veramente felici nella misura in cui possiamo soddisfare tutti i nostri bisogni attraverso i soldi e il possesso dei beni materiali. Da che cosa dipende la nostra resistenza a conformare i nostri pensieri e il nostro agire a quelli di Gesù, che chiamiamo Maestro e Signore solo astrattamente? Dal non sapere - o volere - ancora cercare quelle che Paolo chiama «le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio». Perché mai? Probabilmente perché non abbiamo ancora realizzato la condizione precedentemente: «se siete risorti con Cristo... ». Dobbiamo allora chiederci: ci siamo davvero elevati con Cristo (sunēgértēte) al si sopra di noi stessi e del nostro abituale modo di vivere e di giudicare? È allora più che mai urgente far morire «ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria», cioè dare al denaro e agli interessi materiali il valore che si deve riconoscere solo a Dio. È l'errore del ricco della parabola, ma è un errore fatale, che non possiamo assolutamente permetterci.
(L'immagine, tratta da La Nuova Bibbia per la famiglia, ed. San Paolo, riporta alcuni granai africani, verosimilmente simili a quelli di cui parla la parabola odierna).
PREGHIERA
Tu, anima mia, non incorrere nello stesso errore!
Non pensare di ingrandire, né di moltiplicare granai
qui sulla terra. Se condividerai il poco o il tanto
che ti sarà donato, non ne avrai mai bisogno.
Solleva piuttosto in alto il tuo cuore
trascurando del tutto i tesori terreni
che offrono sicurezze illusorie.
A ben altro ti ha chiamato il Maestro.
Va' con lui e accompagnalo fedelmente ogni giorno.
Anima mia, che cosa hai da temere?
Non vedi come in lui non ci sono né stranieri
né prediletti, ma tutti siamo la stessa cosa,
perché tutti possiamo alzarci al di sopra
di questa nostra miseria che ci incatena alla ricchezza
e improvvisamente ci uccide?
Sii piuttosto sempre pronta
a dire a Dio il tuo sì e meno avrai sulla terra
e più pronta e persino felice sarai,
alla tua ora, di lasciarla. Amen!
(GM/01/08/10)
Colossesi (3,1-5.9-11) - Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria. Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria. Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell'uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.
Vangelo di Luca (12,13-21) - In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: "Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!". Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?". Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
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